RINNOVATO IL CIR Friuli Venezia Giulia QUADRI E IMPIEGATI AGRICOLI
Concluse nella tarda mattinata di giovedì 10 novembre, presso la sede regionale di Confagricoltura a Udine, le trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Regionale dei Quadri e degli Impiegati agricoli, scaduto il 31 dicembre 2021.
La Fai Cisl Friuli Venezia Giulia, esprime soddisfazione per la conclusione di un confronto lungo e reso complesso dalla pandemia e dalla situazione geo-politica che sta interessando l’intera Europa non lasciando indenne la nostra Regione. Il Segretario regionale generale Stefano Gobbo assieme alla segretaria regionale Francesca Pezzutto, sottolineano e ribadiscono il valore di questo rinnovo, che riesce a tutelare il potere di acquisto delle lavoratrici e lavoratori, figure professionali che rivestono un ruolo strategico in un’agricoltura sempre più innovativa.
Viene infatti definito un aumento retributivo, per la valenza contrattuale, del 4,8% sulla retribuzione mensile, suddiviso in due tranche: +3,2% dal 1° novembre 2022 e +1,6% dal 1° gennaio 2023, inserendo l’impegno a rincontrarsi entro il mese di settembre 2023, nel rispetto del modello contrattuale, per effettuare una comparazione tra l’inflazione reale nel biennio 2022/2023 e le dinamiche retributive definite dal rinnovo del CIR, al fine di individuare le soluzioni contrattuali per recuperare l’eventuale differenziale.
“Esprimiamo soddisfazione per i risultati ottenuti in questo rinnovo che giunge a dieci mesi dalla scadenza – dichiarano Stefano Gobbo e Francesca Pezzutto – e che rappresenta un segnale importante per gli impiegati agricoli che si sono affermati come essenziali anche durante la pandemia.”
L’accordo raggiunto è il compimento di un percorso responsabile e aggiornato al contesto economico del comparto agricolo. Il buon senso dimostrato dalle parti ha permesso di riconoscere le giuste tutele, anche dal punto di vista economico, necessarie per tutelare la capacità di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, di fronte alle tante sfide dovute anche alla crisi internazionale.
L’accordo raggiunto è il compimento di un percorso responsabile e aggiornato al contesto economico del comparto agricolo. Il buon senso dimostrato dalle parti ha permesso di riconoscere le giuste tutele, anche dal punto di vista economico, necessarie per tutelare la capacità di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, di fronte alle tante sfide dovute anche alla crisi internazionale.