PESCA: accesso al Fondo previsto dalla manovra 2021 per sostenere lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole e ittiche
Destinatarie degli interventi sono le imprese della pesca e dell’acquacoltura che risultino stabilmente operative nel territorio italiano, le cui produzioni rientrino nelle categorie dell’elenco dei prodotti di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 1379/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, in data 11 dicembre 2013.
Per quanto riguarda il decreto di riparto dei fondi per lo sviluppo e il sostegno delle filiere della pesca e dell’acquacoltura, dei 20 milioni complessivamente disponibili:
- 15 milioni vanno alla pesca marittima;
- 3,5 milioni vanno all’acquacoltura;
- 1,5 milioni vanno alla pesca nelle acque interne.
Destinatarie degli interventi sono le imprese della pesca e dell’acquacoltura che risultino stabilmente operative nel territorio italiano, le cui produzioni rientrino nelle categorie dell’elenco dei prodotti di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 1379/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, in data 11 dicembre 2013.
Nello specifico:
- possono beneficiare del contributo per la pesca marittima tutte le imprese di pesca che, alla data del 3 giugno 2021, abbiano in armamento un’imbarcazione da pesca, in forma singola o associata per le quali l’attività di pesca marittima risulta essere l’attività prevalente in termini di reddito;
- possono beneficiare del contributo per l’acquacoltura tutte le imprese acquicole che dispongano, alla data del 1° gennaio 2021, di almeno un’unità produttiva stabilmente operativa sul territorio nazionale e che svolgono l’attività di allevamento degli animali di acquacoltura e per le quali l’attività di acquacoltura risulta essere attività prevalente in termini di reddito;
- possono beneficiare del contributo per la pesca in acque interne di cui all’art. 1, comma 1, lettera c) le imprese che svolgono l’attività di pesca professionale nelle acque interne, sia in forma autonoma che associata.
Un successivo decreto del Mipaaf stabilirà i termini e le modalità per la presentazione delle domande di accesso ai contributi che saranno concessi in forma di sovvenzione diretta.
In particolare, nel caso delle imprese armatrici, gli aiuti saranno riconosciuti in funzione della stazza delle imbarcazioni, mentre il contributo per l’acquacoltura – composto da una quota fissa e una variabile – è pari a:
un massimo di 5mila euro per le micro imprese e di 6mila euro per le piccole imprese, cui va l’85% dello stanziamento;
- un massimo di 10mila euro per le medie imprese, cui va il 10% dello stanziamento;
- un massimo di 20mila euro per le grandi imprese, cui va il residuo 5% dello stanziamento.
Quanto alla dotazione di 1,5 milioni di euro per la pesca nelle acque interne, le risorse sono ripartite tra le Regioni, tra cui spicca il Veneto, con l’assegnazione di circa 993mila euro, seguito da Sardegna (143mila euro) e Lombardia (104mila euro).