Furlan: “La battaglia dei lavoratori pubblici è la battaglia di tutti noi per la dignità del lavoro e della persona, perché senza i servizi siamo tutti più soli e più deboli”
Care delegate, cari delegati,
il 9 dicembre i sindacati della Pubblica amministrazione di Cisl, Cgil e Uil hanno dichiarato sciopero
della categoria per cambiare e migliorare la PA, per la sicurezza nel lavoro, per le assunzioni in tutti i
settori pubblici e per il rinnovo del contratto.
Scioperano lavoratori che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di contagi e morti nei
luoghi di lavoro a causa del Covid, lavoratori che per 12 anni non hanno rinnovato il contratto, che
hanno la contrattazione aziendale bloccata in un settore importante per il sistema Paese dove sono
presenti 350.000 lavoratori precari con contratti a scadenza, nell’incertezza per il loro futuro e quello
della loro famiglia.
I diritti di cittadinanza passano per l’efficacia e la puntualità del lavoro pubblico: non c’è qualità del
servizio se non c’è qualità del e nel lavoro, non c’è diritto alla salute senza strutture adeguate e
personale sanitario, non c’è sostegno alla famiglia e alla natalità quando mancano asili nido, strutture
e personale nel sociale a sostegno della disabilità e della non autosufficienza, non c’è diritto alla
sicurezza quando mancano strumenti e lavoratori dedicati!
La PA ha bisogno di riformarsi e innovarsi, ha bisogno di un grande piano di digitalizzazione e
formazione, ma per fare tutto questo occorrono investimenti, visione e partecipazione dei lavoratori.
Lo Stato datore di lavoro per i dipendenti pubblici non può non riconoscere il diritto al contratto per i
suoi lavoratori, un contratto già scaduto da oltre 2 anni. Non si sostituisce la contrattazione con le
circolari ministeriali, non è così che si realizza il cambiamento, questa è una mentalità vecchia e
improduttiva.
Oggi il Paese tutto fa i conti con le scelte sbagliate del passato, tagli ai posti letto, alle piante organiche
del personale, centinaia di migliaia di posti di lavoro pubblico cancellati, servizi ridotti all’osso. Tutto
questo ha creato un Paese più diviso, ingiusto, diseguale e l’emergenza pandemica ha fatto emergere
drammaticamente quanto il lavoro pubblico faccia la differenza! In questo contesto gli attacchi volgari
che in questi giorni sono stati fatti ai sindacati confederali dopo la dichiarazione dello sciopero hanno
un unico scopo: indebolire il sindacato e dividere i lavoratori, forse per distogliere l’attenzione sui veri
problemi del Paese!
La battaglia dei lavoratori pubblici è la battaglia di tutti noi per la dignità del lavoro e della persona,
perché senza i servizi siamo tutti più soli e più deboli.
Fraterni saluti
Annamaria Furlan