BOSNIA, CONSEGNATI DALLA FAI CISL AIUTI ALIMENTARI AI PROFUGHI DI LIPA
Il sindacato agroalimentare nel progetto “Non solo pane” insieme a Confronti, IPSIA, Chiese Evangeliche. Onofrio Rota: “L’Europa si svegli”
BIHAC (BOSNIA), 12 MARZO 2021 – Si chiama “Non solo pane” l’iniziativa di solidarietà realizzata dalla Fai Cisl insieme a Confronti, IPSIA (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, rivolta ai migranti di Bihac e Lipa, in Bosnia, a pochi chilometri dal confine con la Croazia.
Sono i migranti della cosiddetta “rotta balcanica”. Migliaia di profughi e richiedenti asilo che si trovano da mesi senza rifugio, alle prese con nevicate e rigide temperature, alle quali si aggiungono casi di respingimento violento da parte della polizia croata. Oltre ai circa mille migranti ospitati nel campo di Lipa, colpito da un incendio lo scorso 23 dicembre e attualmente in forte stato di emergenza, altre persone sono accolte nei campi gestiti dall’OIM e altre migliaia stanno tentando di sopravvivere in rifugi improvvisati e accampamenti. In gran parte sono afghani, pachistani, bengalesi, iraniani; molte anche le donne e i bambini. Tanti di loro sognano di vivere e lavorare in Germania, Francia, Nord Europa, alcuni in Italia, in molti sperano di raggiungere famigliari già emigrati da tempo.
Dopo aver coinvolto diverse imprese del settore alimentare, e grazie alla mobilitazione delle proprie strutture regionali e territoriali, il sindacato agroalimentare ha organizzato una spedizione di generi alimentari e raccolto donazioni per la Croce Rossa locale e altre associazioni impegnate sul campo. Sono stati consegnati 13 pallets, per un totale di quasi 6 tonnellate e mezzo di cibo. Tra le derrate alimentari, concordate con le associazioni che assistono i migranti, oltre 200 lattine tra verdura e polpa di pomodoro, più di 700 pacchi di riso, 900 lattine di conserva di pomodoro, 180 pacchi di biscotti, 700 confezioni di crackers e biscotti.
“Sosteniamo i migranti in tanti modi, solitamente con progetti di inclusione, avviamento al lavoro, formazione, questa volta abbiamo deciso di mettere in piedi un progetto di solidarietà verso persone che non vivono in Italia ma sono bloccate anche da molti mesi al confine con l’Europa in condizioni inaccettabili”, afferma il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, giunto personalmente sul posto per seguire la consegna degli aiuti. “Come Federazione agroalimentare della Cisl – aggiunge il sindacalista – abbiamo scelto di mobilitarci offrendo un nostro concreto contributo per sostenere queste persone, fondamentalmente perché crediamo che l’umanità e la solidarietà vengano prima di ogni altra cosa. È un dovere etico, una questione di civiltà: non possiamo chiudere gli occhi davanti alle migliaia di migranti alla disperata ricerca di un ingresso verso l’Europa. Persone che hanno bisogno di tutto: cibo e acqua, farmaci, assistenza sanitaria, indumenti. Ma soprattutto, queste persone hanno bisogno di speranza per sé e le proprie famiglie, hanno bisogno di vedere riconosciuto il proprio diritto a vivere una vita dignitosa, dopo essere fuggiti da guerre, violenze, povertà”.
“Per questo – conclude il sindacalista – la consegna del cibo da parte nostra è un sostegno concreto, ed è l’occasione per affermare i nostri valori di solidarietà, dignità della persona, rispetto per la vita, ma anche per lanciare un appello affinché l’Europa si svegli. Sono state stanziate tante risorse per governare questa emergenza umanitaria, ma nel rimpallo di responsabilità tra Europa, Stati, governatori delle regioni e delle città coinvolte, a rimetterci sono sempre i più deboli, in questo caso persone che stanno sopravvivendo in condizioni di estrema precarietà e povertà. Nessuno dovrebbe meritare di vivere in simili condizioni”.
Un reportage sul progetto sarà presentato in occasione di un webinar che si terrà giovedì 18 marzo alle ore 17, in diretta sui profili Facebook e You Tube della Fai Cisl.