Manifestazione 29 novembre 2014: IL LAVORO AGROALIMENTARE CHE VOGLIAMO
PIU’ CONTRATTAZIONE, PIU’ DIRITTI, PIU’ TUTELE,
NO AL TAGLIO AL FONDO DEI PATRONATI
Fai, Flai e Uila manifestano unitariamente a Roma il 29 Novembre per sostenere:
– la trasformazione in legge delle proposte per la riforma del mercato del lavoro agricolo avanzate e fondate su trasparenza, legalità, rispetto dei diritti e della persona contro il lavoro nero, lo sfruttamento e il caporalato;
– la programmazione e pianificazione di una seria ed efficace gestione idrogeologica del nostro Paese per evitare altre vittime dei disastri ambientali, anche attraverso:
1.la promozione di una forestazione produttiva e sostenibile, con finalità protettive e preventive che confermi e rafforzi gli attuali livelli occupazionali;
2.il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali scaduto da 23 mesi;
3.la certezza di finanziamenti per garantire il futuro occupazionale del settore;
4.l’affidamento di un nuovo e più ampio ruolo ai consorzi di bonifica.
– il rifinanziamento e il rilancio del settore allevatori con il superamento dei tagli economici fatti negli ultimi anni che mettono seriamente a rischio l’intero comparto.
– l’applicazione del decreto legislativo n. 81/2008 al settore della pesca per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori imbarcati.
In merito al Jobs Act Fai, Flai e Uila dicono:
SI AD UNA RIMODULAZIONE DELL’ASPI, la cui durata deve essere aumentata per sopperire alla fine della mobilità nel 2017;
NO ALLA MODIFICA DEL SISTEMA DELLE TUTELE ASSISTENZIALI IN AGRICOLTURA, che garantisce il necessario sostegno al reddito a centinaia di migliaia di braccianti;
NO ALL’ESTENSIONE GENERALIZZATA DEI VOUCHER IN PARTICOLARE NEL SETTORE AGROALIMENTARE, perché:
– non crea buona occupazione, destruttura il sistema contrattuale e favorisce il ricorso a forme di lavoro “grigio”;
– non è equa, perché crea lavoratori di serie A e di serie B adibiti alle stesse mansioni ma con trattamenti normativi ed economici diversi;
– non aumenta le tutele, perché la contribuzione ai fini pensionistici, prevista per i voucher impedisce di fatto al lavoratore l’accesso alla pensione e alle tutele assistenziali minime (indennità di disoccupazione, indennità di maternità e di malattia);
– non riduce il lavoro nero, come è dimostrato dall’impiego dei voucher nel terziario e in agricoltura.
SI ALL’ESTENSIONE DI CIG E CIGS IN TUTTI I SETTORI, perché, nel mercato del lavoro che vogliamo, tutti i lavoratori devono aver diritto ad un sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria;
NO A UNA RIFORMA DELLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA, STRAORDINARIA E IN DEROGA CHE NE RIDUCA LE RISORSE E IL PERIMETRO DI INTERVENTO
SI A UNA SEMPLIFICAZIONE E DIMINUZIONE DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI ESISTENTI ELIMINANDO LE FORME CONTRATTUALI SPURIE E PRECARIE;
NO AL SALARIO MINIMO DECISO PER LEGGE, perché rischia di ridurre il salario reale dei lavoratori ed è premessa alla destrutturazione del contratto nazionale e delle sue tutele;
SI ALL’IMPLEMENTAZIONE DELLA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO, perché in un sistema produttivo variegato come quello italiano, la contrattazione integrativa può dare le giuste risposte alle diverse esigenze di lavoratori e imprese e quindi NO al taglio di 200 milioni al fondo per la decontribuzione e SI al rifinanziamento del fondo per la detassazione del salario di produttività;
NO AL DEMANSIONAMENTO DECISO PER LEGGE;
NO AL TAGLIO DELLE RISORSE AL FONDO DEI PATRONATI che priva le persone del diritto gratuito all’assistenza.
Vieni a Roma con noi…. Contattaci per aderire all’iniziativa:
– Claudia Sacilotto cell. 335 8468425
– Andrea Menegoz cell. 338 7853911
– Michela Marson cell. 335 1055244
– Stefano Gobbo cell. 331 6461275