MANCANZA DI MANODOPERA IN AGRICOLTURA? PARLIAMONE…
In questi giorni da più parti si leggono e si sentono messaggi di preoccupazione per il settore agricolo in relazione alla carenza di manodopera. Parrebbe che il settore primario venga messo in ginocchio perché sono bloccati, all’interno dei loro confini, i lavoratori stranieri. A noi risulterebbe che – anche nella nostra regione – qualche Azienda agricola abbia attivato gli ammortizzatori sociali per Covid-19. Quindi? Forse le preoccupazioni sono state anticipate in vista dei prossimi mesi?
Se, però, il bisogno fosse inderogabile, voglio ricordare che le Federazioni sindacali che seguono i lavoratori del settore agricolo, unitamente a CGIL, CISL e UIL, non si sono mai rifiutate di ricercare assieme alle Parti Datoriali eventuali soluzioni per reperire manodopera. Quindi, massima disponibilità ad attivare con loro un tavolo regionale interessando sia le Istituzioni che gli enti bilaterali agricoli presenti nella nostra regione, ben tre, per l’incontro offerta – domanda lavoro.
La FAI CISL FVG è convinta che se questo percorso venisse attivato con la volontà di ricercare soluzioni in loco, ci sarebbero risposte immediate con risvolti positivi.
A livello nazionale invece si sta lavorando per sostenere accordi specifici per attivare i corridoi verdi dedicati ai lavoratori stagionali stranieri.
Una retribuzione più adeguataal duro lavoro svolto nelle campagne sotto il sole cogente d’estate o nebbie e freddo nel periodo autunnale/invernale, potrebbe essere un sicuro rimedio per rendere il lavoro agricolo un’offerta appetibile.
Non è, pertanto, l’utilizzo dei voucher,secondo la Segretaria regionale della FAI CISL Claudia Sacilotto, a risolvere l’eventuale carenza di manodopera. I voucher, ribadiamo ancora una volta, tolgono al lavoratore tutte le tutele contrattuali e previdenziali.
Le modalità di assunzione del settore agricolo, inoltre, condivise dalle organizzazioni sindacali e normate dal CCNL con le Organizzazioni professionali, si rivolgono anche allo studente, alla casalinga, al disoccupato, al lavoratore part-time e addirittura al pensionato e garantiscono quelle normali tutele, riconosciute alla maggior parte dei lavoratori dipendenti, conquistate in agricoltura in anni di lotte sindacali: dal riconoscimento della malattia, dell’infortunio, della disoccupazione agricola, degli assegni nucleo familiare e non ultimo dal versamento dei contributi validi per la pensione, il tutto in base ai giorni lavorati.
Tutele che i voucher non danno! Poca cosa? Assolutamente no, visto tra l’altro i tempi che stiamo attraversando.
Claudia Sacilotto
Segretaria regionale FAI CISL FVG