NO AI VOUCHER: per la FAI CISL vuol dire ‘legalizzare’ il lavoro irregolare
Il ripristino dei voucher, soprattutto in agricoltura, con il ‘Decreto dignità’ facendolo quasi passare
come la panacea per l’occupazione è per noi sbagliato oltre che fuorviante.
Per la FAI CISL del Friuli Venezia Giulia, infatti, il voler reintrodurre i voucher può voler dire
principalmente due cose:
* non sapere di cosa si parla;
* oppure, deliberatamente, voler eliminare tutele a migliaia di lavoratrici e lavoratori
occupati in agricoltura con contratti a termine.
Infatti sono ben 14.564, dati Inps, gli occupati in agricoltura della nostra regione assunti con
contratto a tempo determinato o più comunemente definito ‘avventiziato agricolo’ nel 2017; nel
2016 invece gli occupati erano 12.298.
Merita rammentare, per chi non ne fosse a conoscenza, che il contratto a termine agricolo:
* non ha mai avuto ‘vincoli’ rispetto al numero massimo di contratti a cui il lavoratore può
essere soggetto: tanto, che ci sono lavoratori che hanno iniziato e ultimato così la loro vita
lavorativa … andando in seguito anche in pensione;
* non ha ‘vincoli’ di giorni di sospensione da rispettare tra un contratto e l’altro;
Eh si! È proprio un contratto di assunzione con diritti e doveri ! mentre il voucher è tutt’altra cosa!
E proprio per la flessibilità connaturata da sempre al settore agricolo, che il contratto a tempo
determinato in agricoltura è la regola. Infatti, sempre nella nostra regione, il 90% dei dipendenti
occupati in agricoltura sono interessati da questa tipologia di ‘avventiziato’.
Il settore agricolo si caratterizza per una ‘naturale’ discontinuità delle prestazioni lavorative che
giustifica la disciplina di favore in tema di prestazioni previdenziali proprio per la peculiarietà del
lavoro svolto, caratterizzato da una spiccata ‘stagionalità’ data dalle colture e dall’oggettivo
condizionamento dato del fattore atmosferico che determina anche la maturazione del prodotto.
Ci sono voluti anni di lotte sindacali per poter ottenere queste norme previdenziali che supportino
i lavoratori/lavoratrici agricoli. Infatti con un minimo di giornate lavorate e dichiarate dalle aziende
all’Inps, lavoratrici e lavoratori possono aver diritto al riconoscimento di prestazioni previdenziali,
quali il pagamento della malattia, della maternità e congedo parentale; dei permessi legge 104,
della disoccupazione agricola, degli assegni nucleo familiare. Ultimo ma non certo meno
importante: la maturazione della pensione.
Con i voucher invece non si ha diritto a nulla di tutto questo! E, non bastasse, le trattenute che
vengono effettuate non ‘erogheranno’ alcuna prestazione ! della serie, soldi trattenuti ai
lavoratori, versati all’Inps per fare cassa, ma che non daranno alcuna riscontro ai lavoratori.
E, a chi sostiene che i pensionati non vogliono ‘essere assunti’ può star tranquillo ! I voucher per
‘pensionati’ e ‘studenti’ non sono mai stati eliminati.
Claudia Sacilotto
Segretaria regionale FAI CISL FVG