#PASSODOPOPASSO: I RISULTATI DEL CONFRONTO SULLE PENSIONI
La Fai Cisl considera prioritaria la riforma del sistema pensionistico nei settori dell’agricoltura, della trasformazione alimentare, della forestazione e della bonifica. Chiediamo da tempo che sia adottato un modello maggiormente equo e sostenibile, fondato sul principio che i lavori non sono tutti uguali, e dunque non possono esserlo neanche le regole della previdenza.
Per questo abbiamo dato vita a una mobilitazione nazionale e ad una raccolta firme a sostegno di innovazioni concrete e tempestive. Risultati importanti e immediati oggi arrivano dal Tavolo di confronto con il Governo.
Solo un anno fa il sistema previdenziale, incentrato sulla iniqua Legge Fornero, sembrava inemendabile. A cambiare la situazione è stato il paziente lavoro di negoziazione del Sindacato, e della Cisl in particolare, con il Governo. Impegno articolato in due fasi, che ha prodotto il Protocollo del 28 settembre 2016 e l’importante documento di sintesi del 21 novembre 2017.
Il pacchetto di riforme della Fase 1 ha portato, tra l’altro, all’istituzione dell’Ape Sociale e Volontaria, alla possibilità di cumulare i contributi presso gestioni pensionistiche diverse, all’aumento delle pensioni più basse, al miglioramento della disciplina sui lavori faticosi e pesanti, al sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici precoci.
Nella Fase 2, e con il recente documento di sintesi del confronto, fissiamo nuove e importanti regole concertate, con svolte strategiche anche nei nostri settori. Notevoli gli avanzamenti su lavoro gravoso, requisiti di pensionamento, risorse, rivalutazione degli assegni. Importante l’impegno del Governo ad allargare la platea dei beneficiari dell’Ape Sociale e a proseguire il confronto sui temi dei giovani (pensioni di garanzia), delle donne (conciliazione vita-lavoro e valorizzazione del lavoro di cura e della maternità) e della previdenza complementare nel settore Privato.
I risultati raggiunti non risolvono tutti i problemi aperti, ma rispondono a molte urgenti questioni rimaste insolute negli ultimi anni. Vogliamo che questi progressi siano blindati in Legge di Stabilità e quindi immediatamente fruibili dai lavoratori, senza per questo rinunciare a contrattare ulteriori miglioramenti.