LAVORO STAGIONALE, SBARRA: RILANCIARE DIRITTI E TUTELE RAFFORZANDO SINERGIE EUROPEE E CONTRATTAZIONE
Si è conclusa oggi a Roma, con l’intervento di Luigi Sbarra, la conferenza legata al progetto europeo “Valorizzare il lavoro stagionale migrante attraverso un dialogo sociale settoriale” (VP 2015/001/0064). L’iniziativa, organizzata dalla Fai Cisl, si è articolata in due giorni e ha visto partecipare una folta delegazione di sindacalisti europei, di accademici e di esperti del settore.
Nella prima giornata, presieduta da Ermanno Bonaldo – Deputy President e Coordinatore dei settori Agricoltura e Food dell’Effat – è stato presentato il rapporto relativo al progetto, a cui sono seguiti dati e testimonianze che hanno prodotto un quadro delle complesse criticità del lavoro stagionale migrante. Hanno contribuito a tratteggiarne il perimetro Paolo Mezzio, vicepresidente dell’Inas, Liliana Ocmin, responsabile del dipartimento immigrazione Cisl, Marilena Rocha, vicepresidente vicario dell’Anolf, Federico Borgoni di Coldiretti, Francesca Zapalà di Alpaa, e Franco Pittau, presidente Idos che ha presentato i dati del Dossier Immigrazione 2016. Hanno inoltre preso la parola dirigenti del sindacato tedesco, francese, spagnolo, belga, bulgaro, rumeno e albanese. Le conclusioni del primo giorno dei lavori sono state affidate al segretario nazionale Fai, Mohamed Saady.
I lavori sono continuati oggi con due toccanti testimonianze di due lavoratori migranti e la tavola rotonda moderata da Salvo Guglielmino, alla quale hanno partecipato Antonio Morenos Dias, sindacalista spagnolo membro del Cese, Marco Cilento del Ces, Daniela Kadiyska, dell’Ispettorato del lavoro bulgaro, il tedesco Thomas Hentchel, direttore Peco, Fondazione del sindacato tedesco Ig Bau. Gli interventi si sono incentrati sulla necessità di realizzare un modello nuovo, maggiormente coordinato e armonizzato, incentrato su un più intenso dialogo sociale. I relatori, in particolare, hanno rilevato il bisogno di aprire a livello europeo una stagione di più incisiva collaborazione sociale per governare il frammentato mercato del lavoro stagionale. Si è quindi individuato nello spazio di una auspicabile contrattazione europea uno strumento mediante il quale armonizzare condizioni estremamente disomogenee.
“La contrattazione – ha detto Sbarra nelle sue conclusioni – è lo strumento principe mediante il quale noi dobbiamo rafforzare diritti e tutele nel lavoro stagionale, sia a livello europeo sia nelle singole nazioni. Le conquiste della libera negoziazione sono sotto gli occhi di tutti: la soluzione non può arrivare da un intervento legislativo sui salari”. Occorre quindi “attivare tutte le articolazioni di cui disponiamo, dall’Effat alla Ces, per cominciare a disegnare il perimetro di una possibile dimensione negoziale europea”.
Certo è, ha aggiunto Sbarra, che “servono anche norme che valorizzino la contrattazione e la bilateralità, riconoscendo agli enti paritetici protagonismo nel governo del mercato del lavoro”. Per questo, “da una parte va salutata con entusiasmo la nuova disciplina italiana contro il caporalato, che prevede nuovi affidamenti ai soggetti bilaterali agricoli. Ma dall’altra va avversato lo strumento del voucher agricolo, che smantella e destruttura contrattazione e diritti del lavoratore”. La strada per consolidare il protagonismo del dialogo sociale passa anche per sindacati capaci di innovarsi: “Dobbiamo aggiornare le nostre lenti interpretative. L’obiettivo e quello di un sindacato europeo più forte, innovativo, contrattualista, libero, capace di dialogare in presa diretta con i lavoratori e di incidere realmente nelle politiche di sviluppo”, ha concluso Sbarra.