PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER I LAVORATORI DIPENDENTI DA AZIENDE COOPERATIVE DI TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI E ZOOTECNICHE E LAVORAZIONE PRODOTTI ALIMENTARI
PREMESSA
Mentre l’Italia ancora accusa i danni arrecati all’economia ed alla società da troppi anni di
crisi – alla quale la cooperazione alimentare, tuttavia, ha reagito meglio degli altri settori
manifatturieri – sono sempre più avvertibili nel Paese ed in Europa i segnali della ripresa.
Il rinnovo del CCNL per i dipendenti delle cooperative dell’alimentazione cade in questo
complesso e delicato momento di transizione dalla recessione non ancora definitivamente
alle spalle e la crescita ancora da consolidare, proprio per questo può e deve essere,
nell’anno di EXPO, l’occasione per porre la cultura e la produzione alimentare italiana al
centro delle politiche nazionali e continentali dello sviluppo.
La contrattazione collettiva dell’organizzazione e delle condizioni del lavoro, della
professionalità e dei trattamenti economici e normativi dei lavoratori deve essere una
fondamentale opportunità per l’intera cooperazione alimentare, per stimolare gli
investimenti produttivi ed in tecnologia, assieme alla creazione di nuovi e più stabili posti di
lavoro, per coniugare l’aumento della produttività e dell’efficienza delle cooperative con il
miglioramento delle tutele sociali e contrattuali del lavoro, per diffondere l’innovazione dei
prodotti e dei processi e ridurre la frammentazione che esclude troppe cooperative
alimentari dalle possibili e necessarie economie di scala.
Fai Cisl – Flai Cgil – Uila Uil, perciò, confermano la comune volontà di rinnovare
unitariamente il CCNL, nel quadro dell’articolazione su due livelli della contrattazione di
categoria, rafforzando il carattere solidaristico, coinvolgendo i lavoratori nel negoziato e
nella verifica dei suoi esiti.
RELAZIONI INDUSTRIALI
La qualità del lavoro condiziona e misura la qualità della produzione e dei prodotti, così
come il confronto col sindacato ed il coinvolgimento dei lavoratori sono uno dei presupposti
dell’innovazione produttiva e dell’efficienza dell’impresa cooperativa.
Si chiede, perciò, di inserire in una specifica sezione del CCNL un sistema permanente di
formazione congiunta per la migliore e più condivisa conoscenza del contesto economico e
produttivo della cooperazione alimentare e della sua evoluzione settoriale e territoriale.
Si chiede, inoltre, che tutti i lavoratori a qualsiasi titolo e con qualsiasi rapporto di lavoro
utilizzati dalle cooperative siano coinvolti nei programmi di formazione professionale,
fermo restando che ad ognuno debbano essere riconosciute e debitamente certificate le
competenze e le conoscenze professionali acquisite nel tempo.
Si chiede, inoltre, la costituzione nell’ambito dell’Ente Bilaterale di un osservatorio e di una
banca dati contrattuale in cui raccogliere tutte le informazioni utili per garantire la corretta
applicazione e l’effettiva esigibilità degli accordi collettivi in tutte le aziende ed in ogni
settore della cooperazione alimentare.
Il valore del CCNL si misura anche in base alla effettiva difesa dei diritti dei lavoratori e
alla regolamentazione del mercato, ciò significa anche applicare il CCNL del settore
alimentare a tutti i lavoratori utilizzati lungo la stessa filiera produttiva degli stabilimenti,
prevedendo in caso di cambio di appalto, la garanzia della continuità occupazionale,
assieme all’intera anzianità di lavoro maturata.
CERTIFICAZIONE ETICA DELLE COOPERATIVE DELL’ALIMENTAZIONE
Al fine di rendere sempre più obiettiva ed affidabile la certificazione etica delle cooperative dell’alimentazione, si chiede che le procedure di accreditamento siano affidate quanto più
possibile a soggetti ed organismi terzi, prevedendo la consultazione obbligatoria delle RSU
e la specifica certificazione nel rispetto delle norme contrattuali del settore.
Si ritiene utile ribadire che ai lavoratori provenienti da Stati Membri dell’UE o da Paesi
terzi, a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto utilizzati dalle cooperative alimentari,
devono essere applicate le clausole contrattuali e le disposizioni di legge vigenti in Italia, coinvolgendo i CAE e fornendo periodicamente le opportune informazioni ai
Coordinamenti Nazionali di Gruppo.
Si chiede, infine, di convenire un codice nazionale di comportamento contro le molestie ed
il mobbing nei luoghi di lavoro.
ASSETTI CONTRATTUALI
La certezza e la duttilità del sistema delle relazioni industriali sono da molti anni un valore aggiunto sociale e produttivo della cooperazione alimentare, un fattore strategico dello
sviluppo sul quale, proprio nei momenti di maggiore difficoltà per l’economia, occorre
investire maggiormente.
E’ essenziale, a tal fine, che il CCNL non solo promuova e garantisca la diffusione e la
migliore articolazione della contrattazione collettiva di secondo livello, ma anche e
soprattutto che ne precisi con certezza i modi, i soggetti, i contenuti, le cadenze e le
prerogative negoziali.
Si chiede, pertanto, di concordare e condividere le linee guida utili e necessarie ad
assicurare il corretto e tempestivo svolgimento della contrattazione integrativa
aziendale/territoriale e di filiera, ed a valorizzare le migliori esperienze finora maturate.
Nell’ottica di una ancor maggiore valorizzazione ed estensione della contrattazione di
secondo livello, si conviene di individuare delle aree omogenee suddivise per settori
merceologici.
Si chiede inoltre di riconoscere il diritto di assemblea retribuita anche nelle aziende con
meno 10 dipendenti e di istituire i rappresentanti sindacali di bacino attribuendo loro i
permessi retribuiti previsti dal C.C.N.L.
Nel quadro del rafforzamento degli assetti e delle sedi della contrattazione di categoria da
convenire nell’accordo di rinnovo, la vigenza del CCNL può essere estesa a 4 anni e le
richieste di seguito presentate sono formulate in questa prospettiva.
COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO – MERCATO DEL LAVORO
Disciplina dei rapporti a tempo determinato
Fermo restando l’applicazione delle disposizioni di legge e di contratto sul diritto di
precedenza riconosciuto ai lavoratori stagionali ed a termine per l’assunzione a tempo
indeterminato, si chiede di riordinare l’intera struttura delle tipologie contrattuali utilizzate
dalle cooperative dell’alimentazione, al fine di convenire, tenendo conto dell’anzianità di
servizio maturata ed anche ricorrendo al meccanismo delle “vasche comunicanti”,
programmi e percorsi certi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a qualsiasi titolo precari.
Part time
Si chiede di elevare il limite percentuale dei lavoratori che possono accedere alla
trasformazione del loro contratto di lavoro da full time a part time e di riconoscere a quanti
ne facciano motivata richiesta il diritto alla temporanea e reversibile trasformazione del
rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE
Passaggio di livello per mutamento di mansioni
Alla luce della nuova normativa si chiede di definire, anche tramite gli opportuni rinvii
alla contrattazione di secondo livello, attraverso accordi attuativi con le RSU assistite
dalle OO.SS. territoriali stipulanti il C.C.N.L., criteri certi ed obiettivi:
– per il mutamento di mansioni nell’ambito del livello di appartenenza;
– per il temporaneo affidamento di mansioni rientranti nel livello immediatamente
inferiore a quello di appartenenza con la conservazione della retribuzione maturata;
– per il definitivo passaggio al livello superiore di inquadramento dei lavoratori che ne
abbiano svolto le mansioni per almeno tre mesi.
ORARIO DI LAVORO, RIPOSI E FESTIVITA’
Orario di lavoro
Fermo restando il rinvio alla contrattazione aziendale con le RSU dei modi e delle
procedure di godimento dei ROL, si chiede che nei siti in cui il lavoro sia organizzato a
scorrimento dei riposi su 21 turni settimanali, senza produzioni aggiuntive domenicali, per
la sola domenica di Pasqua siano riconosciute ai lavoratori interessati 8 ore aggiuntive di
ROL.
Si chiede, inoltre, di concordare specifici protocolli nazionali sul telelavoro e sul lavoro
agile, con rimandi per l’applicazione alla contrattazione di secondo livello attraverso
appositi accordi aziendali.
INTERRUZIONE E SOSPENSIONE DAL LAVORO – DIRITTI E TUTELE
I tempi di conciliazione di vita e di lavoro hanno segnato la storia della contrattazione
nazionale e di secondo livello del settore alimentare e, quindi, anche alla luce della nuova
legislazione, occorre riordinare la regolazione contrattuale dei congedi parentali,
prevedendo:
– La loro fruibilità su base oraria e non solo giornaliera;
– La possibilità di usufruire del congedo parentale fino a 14 anni di vita del figlio;
– Il riconoscimento di 1 giorno in più di congedo per la malattia del figlio fra 3 e 10
anni;
– La retribuzione di almeno due dei giorni di permesso per malattia del figlio;
– Il riconoscimento alle lavoratrici inserite in percorsi di protezione debitamente
certificati di un periodo di congedo retribuito di sei mesi;
– Il computo ad evento e non ad anno del permesso retribuito di quattro giorni
lavorativi in caso di decesso di un familiare.
WELFARE CONTRATTUALE
Si ritiene utile consolidare e sviluppare il sistema delle tutele bilaterali di categoria. A tal fine si richiede:
1) La costituzione di un sistema mutualistico a carico delle imprese cooperative che
possa garantire ai lavoratori licenziati a due anni dalla pensione una adeguata
integrazione a quanto previsto dalla NASPI da realizzarsi attraverso una specifica
contrattazione;
2) La esclusione definitiva di ogni contribuzione al Fondo Filcoop sanitario da parte dei
lavoratori;
3) La condivisione di un “avviso comune” da sottoporre al legislatore per estendere alle
tutele ed alle prestazioni integrative regolate dalla contrattazione collettiva la
defiscalizzazione attualmente riservata alle sole elargizioni unilaterali dell’azienda.
AMBIENTE DI LAVORO, IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO
In un sempre maggior numero di cooperative alimentari esiste una vera e propria “comunità
di sito”, formata dai lavoratori alle dirette dipendenze della cooperativa e dai dipendenti
delle ditte terze, appartenenti ad altri settori produttivi e ad altri comparti contrattuali, che
operano all’interno della cooperativa alimentare.
Occorre, perciò, regolare in via contrattuale le comuni tutele e prerogative di queste
“comunità di sito” assicurando a tutti i lavoratori che comunque rendono la loro prestazione
nell’ambito della cooperativa alimentare, alle sue dirette dipendenze o meno, eguale accesso
ai servizi aziendali, come la mensa, il trasporto, il lavaggio degli abiti, etc.
Si chiede, perciò, l’istituzione dei RLS di sito, eletti da tutti i lavoratori a qualsiasi titolo
presenti nello stabilimento e di prevedere le opportune forme di raccordo tra i RLS di
Gruppo ed i Coordinamenti Nazionali delle RSU. Si chiede, inoltre, di convenire le
iniziative e le misure cautelari necessarie a prevenire tutte le minacce alla salute ed alla
sicurezza dei lavoratori, con particolare attenzione ai rischi da stress da lavoro correlato.
Si chiede che, al fine di assicurare la migliore attuazione del Documento Valutazione Rischi
(DVR), siano attribuite ai RLS ulteriori 8 ore di permesso retribuito. Alla luce della nuova legge sui controlli a distanza, è opportuno definire delle linee guida nazionali sulla materia.
La verifica delle modalità applicative degli strumenti di video controllo è affidata alle Rsu
assistite dalle OO.SS. territoriali stipulanti il C.C.N.L. attraverso apposite intese.
VV.PP.
Si chiede l’aumento dei massimali assicurativi in cifra fissa. Inoltre, si chiede la costituzione di una commissione paritetica per la più complessiva rivisitazione del Protocollo
Aggiuntivo, che tenga conto delle innovazioni organizzative e professionali intervenute
nelle reti e nelle attività di vendita, nonché delle norme sulla rappresentanza e delle nuove
tecnologie sul controllo a distanza.
ARMONIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DEI LICENZIAMENTI
Al fine di armonizzare e rafforzare i trattamenti si chiede che per i nuovi assunti a tempo
indeterminato, dopo un tempo definito, si attivino modalità di maggiori tutele occupazionali.
Per la procedura prevista dalla legge 223/91, in caso di messa in mobilità dei lavoratori,
occorre prevedere l’integrale rispetto delle norme in essa contenute.
AUMENTI SALARIALI
Nel rinnovato contesto economico europeo la politica e la dinamica del salario devono
contribuire all’espansione della domanda interna e a contrastare le pressioni deflattive
sull’economia nazionale, a stimolare la competitività delle imprese cooperative e la loro
capacità di creare lavoro stabile e qualificato, accompagnando, con coerenza, la crescita del
Paese.
È in questa ottica che si chiede:
– l’aumento di euro 150 mensili del minimo tabellare del parametro 137;
– l’esplicita esclusione di ogni assorbimento degli aumenti contrattuali nei superminimi
individuali o collettivi;
– l’aumento di 100 euro mensili dell’indennità Quadro.