CCNL SETTORE ALIMENTARE: CON LE PIATTAFORME PARTE IL PERCORSO PER IL RINNOVO
Gli Esecutivi unitari di Fai, Flai e Uila, riunitisi oggi a Roma alle presenza di Luigi Sbarra, Commissario Fai Cisl, Stefania Crogi, Segretario Generale Flai Cgil e Stefano Mantegazza, Segretario Generale Uila Uil, hanno approvato l’Ipotesi di Piattaforma per il Rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro dell’Industria Alimentare. Un comparto che conta circa 400.000 addetti, complessivamente 58.000 imprese e un fatturato che nel 2014 ha raggiunto 132 miliardi di Euro”. Lo comunicano in una nota i sindacati di categoria.
“L’industria alimentare, pur nel contesto di crisi, ha reagito meglio di altri settori manifatturieri e con segnali positivi a partire dall’export che, nel 2014, fa segnare una crescita del 3,1% rispetto al 2013. In tale contesto il rinnovo del CCNL può essere, proprio nell’anno dell’Expo, l’occasione per porre la cultura e la produzione alimentare italiana al centro delle politiche nazionali e continentali dello sviluppo. La contrattazione collettiva deve essere una opportunità per l’intera industria alimentare, per stimolare gli investimenti e creare nuovi e stabili posti di lavoro”.
“Tra i punti qualificanti dell’Ipotesi di Piattaforma si evidenzia, in tema di relazioni sindacali, la richiesta di inserire nel CCNL un sistema permanente di formazione congiunta ed il coinvolgimento di tutti i lavoratori in programmi aziendali di formazione professionale. Inoltre, si ribadisce l’importanza di applicare il Contratto del settore alimentare a tutti i lavoratori della stessa filiera produttiva, prevedendo in caso di cambio di appalto, la garanzia della continuità occupazionale, assieme all’intera anzianità maturata”.
“Per la Certificazione etica delle aziende – prosegue la nota – si chiede che le procedure di accreditamento siano affidate a soggetti ed organismi terzi, prevedendo la consultazione delle Rsu.
Sugli assetti contrattuali è essenziale la diffusione della contrattazione di secondo livello e l’estensione del diritto di assemblea nelle aziende con meno di 15 dipendenti. La piattaforma prevede, inoltre, l’istituzione di rappresentanti sindacali di bacino.
Si chiedono poi sistemi e percorsi che aiutino la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Importanti anche le richieste in merito ai tempi di conciliazione di vita e di lavoro con un riordino della regolazione contrattuale dei congedi parentali che preveda una loro fruibilità su base oraria; il congedo parentale fino ai 14 anni di vita dei figli; un giorno in più per la malattia del figlio e la retribuzione di almeno 2 giorni di permesso in caso di sua malattia. In materia di Welfare contrattuale si chiede la costituzione di un sistema mutualistico a carico delle imprese che garantisca, ai lavoratori licenziati a due anni dalla pensione, una integrazione adeguata a quanto previsto dalla NASPI.
Su ambiente di lavoro, igiene e sicurezza occorre regolare in via contrattuale comuni tutele e prerogative per quelle “comunità di sito”, formate dai lavoratori alle dirette dipendenze dell’azienda e dai dipendenti di ditte terze, appartenenti ad altri settori produttivi e comparti contrattuali, che operano all’interno dell’azienda alimentare. A questi lavoratori va assicurato eguale accesso ai servizi aziendali (mensa, trasporto, ecc.) e l’istituzione degli Rls di sito.
Inoltre, per i nuovi assunti a tempo indeterminato, al fine di armonizzare e rafforzare i trattamenti, si chiede che si attivino modalità di maggiori tutele occupazionali.
Infine, ma non ultimo – concludono Fai, Flai e Uila – chiediamo un aumento salariale di 150 euro mensili, una richiesta che parte dalla convinzione che, nel rinnovato contesto economico, la politica e la dinamica retributiva debbano contribuire all’espansione della domanda interna e a stimolare la competitività delle imprese e la loro capacità di creare lavoro stabile e qualificato”.
Prossimo appuntamento, a Cervia, il 25 e 26 Maggio 2015, a conclusione del percorso di consultazione dei lavoratori nei singoli stabilimenti.
TENUTA MARIANIS – DIPENDENTI IN FUGA
E’ di questi giorni la notizia di ulteriori due uscite, questa volta volontarie, alla Tenuta Marianis di
Palazzolo dello Stella. Naturalmente crea stupore che due dipendenti, occupati da oltre vent’anni,
tra l’altro specializzati, abbiano deciso di lasciare il lavoro, dimettendosi, in un momento
certamente non facile per trovare nuova occupazione.
Il cambio di gestione avvenuta il 1 dicembre 2012, con un affitto di ramo d’azienda della
Ersagricola Marianis da parte di una partecipata del Circolo Agrario – la Tenuta Marianis srl –
prevedeva il passaggio diretto di tutta la forza lavoro (3 impiegati agricoli e 11 operai tra fissi e
avventizi), degli attrezzi, del bestiame (539 capi di cui 225 bovini da latte) e dei titoli di produzione,
lasciando la proprietà dei terreni e dei fabbricati, distribuiti su 400 ettari alla Regione, si sta
rivelando un boomerang per gli aspetti occupazionali. Infatti alla scadenza dei contratti annuali, i
lavoratori a tempo determinato, non sono stati rinnovati ma neppure sostituiti.
Poco dopo sono stati ‘accompagnati all’uscita’ i tre dipendenti inquadrati come impiegati.
Verrebbe da pensare che queste scelte organizzative non siano frutto di una particolare situazione di
crisi del settore ma, piuttosto, parrebbero scelte programmate fin dall’inizio.
A maggior ragione, viene da pensarlo, dopo che nel recente mese di febbraio u.s. altri due operai, che
prestavano da decenni la loro opera in attività di campagna, sono stati sostituiti – perché licenziati – da
‘collaudati’ contoterzisti a cui è stata affidata la lavorazione e la cura dei terreni.
Ci auguriamo che questa gestione aziendale, che per questioni di costi e di opportunità ha preferito il
contoterzismo rispetto all’occupazione diretta, assicuri il rispetto delle norme della sicurezza e della
salute nei luoghi di lavoro, e soprattutto il rispetto dell’orario di lavoro come i riposi giornalieri e
settimanali.
Sarebbe veramente sorprendente scoprire che su terreni di proprietà della regione Friuli Venezia Giulia
venissero disattese norme di legge che tutelano la salute dei lavoratori.
Marianis è sempre stata un’azienda che ha avuto un forte legame con il suo territorio tanto che in essa
vi è la ‘sala multimediale Biasutti’ perno, nel passato, di tutte una serie di attività legate al mondo
agricolo con lo scopo di valorizzare l’ambiente naturale della bassa friulana.
E’ vero che l’organizzazione del lavoro è in capo all’azienda, ma è altrettanto vero che le aziende sono
chiamate ad un ruolo sociale e quelle agricole a maggior ragione essere legate al territorio pur nel
rispetto dei propri bilanci.
Non pensiamo che questi fossero gli intendimenti dell’Amministrazione regionale, passata e presente,
quando ha ceduto in gestione Marianis. Ci chiediamo dunque se l’Assessorato competente sia stato
informato di queste evoluzioni, da parte aziendale, visto che curiosamente degli ‘originali dipendenti’
di due anni fa, ne è rimasto in forza uno solo.
Claudia Sacilotto
Segretaria Generale FAI CISL FVG